MORÌ DOPO ESSERE STATA DIMESSA: RISARCIMENTO MILIONARIO AGLI EREDI
Il fatto risale al 2011 quando una donna è deceduta all’età di 66 anni all’Ospedale Versilia di Lido di Camaiore, in provincia di Lucca.Era il 17 maggio 2011 e il decesso fu causato da un errore sanitario.
La donna si era recata al Pronto Soccorso a causa di alcune difficoltà respiratorie e morì poco dopo essere stata dimessa, nell’atrio del reparto di emergenza, dopo 8 ore dall’arrivo in ospedale.
La diagnosi data dai sanitari, in seguito ad alcuni esami, era di: “verosimile riacutizzazione di broncopolmonite”.
Quella esatta, invece, era di trombo embolia polmonare, totalmente ignorata e non rilevata dai medici.
Alcuni esami, come l’emogas analisi vennero mal interpretati, mentre altri, come la D-dimero o troponina non furono proprio prescritti.
La RX al torace fu erroneamente refertata, non evidenziando la “trombo-embolia polmonare con aree infartuale alla base del polmone destro”.
La sentenza 149/2019, della Sez Civile del Tribunale di Lucca, ha chiuso la battaglia legale portata avanti dagli eredi che ha stabilito, riporta La Nazione, un risarcimento milionario.
Sarebbero bastate semplici operazioni sanitarie per evitare il decesso.
Ma “l’errata e fuorviante diagnosi di Broncopolmonite, con conseguente mancata diagnosi di Trombo-embolia polmonare”, si legge nelle carte, “ha impedito la messa in atto di un risolutivo trattamento terapeutico con farmaci anticoagulanti o fibrinolitici, che laddove fosse stato tempestivamente approntato, avrebbe con buone probabilità evitato il decesso della paziente”.
In sede civile, è stata anche ribaltata la sentenza di assoluzione a suo tempo pronunciata a seguito del procedimento penale.
Il risarcimento costa più di un milione di euro, che dovrà versare l’USL Toscana Nord-Ovest in favore del marito, nel frattempo deceduto, e dei 4 figli.
Dopo quasi 3 anni di dura battaglia giudiziaria, la vicenda ha avuto una giusta conclusione.
Anche nei momenti di sofferenza e tristezza quando tutto sembra perduto c'è una possibilità di ottenere giustizia.