Da un banale intervento al rischiare la vita: La Storia di Paolo
In questo video Paolo Morineddu racconta la sua estenuante lotta contro la Malasanità.
Nel 2013 venne ricoverato per sottoporsi ad intervento per la rimozione di calcoli biliari.
L’intervento non era risolutivo ma, anzi, causò un'importante emorragia, perforazione duodenale, e sviluppo di pancreatite.
I sanitari dissero al paziente che era necessario un ulteriore intervento urgente.
Purtroppo anche dopo questo ulteriore intervento si sviluppò un'importante complicanza (fistola bilio-cutanea) che rese necessaria l’effettuazione di un intervento di posizionamento di endoprotesi che venne eseguito presso un'altra struttura sanitaria dopo trasferimento in ambulanza.
Nel post-operatorio i sanitari tentarono di reintrodurre alimentazione orale senza successo in quanto il povero sig. Paolo aveva nausea e crisi di vomito continue.
Le condizioni peggiorarono ulteriormente per la comparsa progressiva di deflessione del tono dell’umore, debolezza muscolare specie agli arti inferiori, crisi lipotimiche, confusione mentale.
Successivamente, a tale quadro, si aggiunse anche diplopia e perdita di controllo sfinteriale.
Considerato il peggioramento delle condizioni cliniche, i sanitari sottoposero il paziente ad accertamenti, prima di natura psichiatrica, e poi neurologica, con riscontro di sviluppo di encefalopatia di Wernicke.
L’encefalopatia di Wernicke è una condizione neuropsichica riconosciuta come possibile complicanza delle forme severe di pancreatite acuta trattata con nutrizione parenterale povera di tiamina.
Durante la degenza del sig. Paolo, infatti, i sanitari effettuarono in una sola occasione la somministrazione di tiamina, tra l’altro inizialmente somministrata per via orale (modalità inefficace data la presenza di numerosi episodi di vomito).
Questo trattamento insufficiente ha determinato la comparsa della sindrome neurologica con gravi ripercussioni sullo stato generale di salute del giovane paziente con gravi ripercussioni nella sfera personale, familiare e lavorativa e la comparsa di sindrome ansioso-depressiva secondaria.
Un vero e proprio incubo che ha stravolto per sempre la vita del sig. Paolo.
In questa intervista racconta come è riuscito ad ottenere giustizia per i danni subiti.
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